LIFE GreenFEST – Green Festivals and Events through Sustainable Tenders

LIFE 16 GIE/IT/000748 CUP B54B17000080006

GreenFEST è un progetto cofinanziato dal programma comunitario LIFE – Governance e Informazione Ambientale.

Il progetto mira a diffondere le Buone Pratiche esistenti in Italia di Green Public Procurement per l’adozione di Criteri Ambientali Minimi nel settore delle attività culturali finanziate, promosse o gestite da Soggetti Pubblici.

GreenFEST si impone i seguenti obiettivi:

  1. Migliorare le politiche per gli appalti pubblici negli eventi culturali finanziati, promossi o organizzati da enti pubblici orientandoli verso la sostenibilità ambientale con l'introduzione di criteri sociali ed ambientali nelle procedure di appalto; Dirigere al contempo la catena di approvvigionamenti verso l'eco-innovazione di prodotti e servizi.
  2. Definire nuovi Criteri Ambientali Minimi negli appalti pubblici e nella Normativa.
  3. Migliorare la conoscenza della legislazione ambientale nel settore culturale.
  4. Procurare ai fornitori di mercato del settore culturale e ai soggetti interessati l’accesso alla formazione e alle informazioni sugli impatti delle loro attività.
  5. Estendere le informazioni ai responsabili politici sull’ interazione tra impatti sociali ed ambientali collegati all’acquisizione di beni e servizi.
  6. Definire azioni per la diffusione e il miglioramento della gestione sostenibile di eventi culturali su piccola e larga scala promossi da Soggetti Pubblici.
  7. Trasferire le Buone Pratiche di Green Public Procurement esistenti in Italia nel settore degli eventi culturali alle alte Autorità Pubbliche ed a operatori privati del settore culturale.

LA DIFFUSIONE DEL GREEN PUBLIC PROCUREMENT

Gli acquisti verdi della pubblica amministrazione, nella definizione della Commissione Europea, sono “un processo mediante cui le pubbliche amministrazioni cercano di ottenere beni, servizi e opere con un impatto ambientale ridotto per l’intero ciclo di vita rispetto a beni, servizi e opere con la stessa funzione primaria ma oggetto di una procedura di appalto diversa.”
Si tratta di una politica nata dieci anni fa, resa possibile dalle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE (recepite in Italia con il D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture), che hanno introdotto la possibilità di integrare considerazioni ambientali e sociali nelle procedure di appalto, e dal Piano d’Azione Nazionale sul GPP (Decreto Interministeriale 135 dell’11 aprile del 2008 poi revisionato il 10 Aprile 2013), che prevede l’adozione di Criteri Ambientali Minimi (CAM) per undici categorie di prodotto (definite dalla Legge Finanziaria 296/2006, articolo 1, commi 1126,1127,1128) e giunge fino al ruolo assegnato agli acquisti sostenibili dal nuovo pacchetto di Direttive sugli appalti pubblici della Commissione Europea (Direttive 23, 24 e 25 del 2014) per un uso strategico degli appalti pubblici, attualmente recepito dal Nuovo Codice degli Appalti D.lgs n.50 del 18 Aprile 2016.
Il Collegato Ambientale (articoli 16-19 della Legge 221/2015) e il Codice degli appalti pubblici (in particolare all’articolo 34) hanno reso obbligatorio, in Italia, il Green Public Procurement e l’adozione dei Criteri Ambientali Minimi.
In particolare. dal 2 febbraio 2016, in seguito all’approvazione della L. 221/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali” è entrato in vigore l’obbligo di inserire i Criteri Ambientali Minimi (CAM) negli appalti pubblici dei lavori, beni e servizi. La legge rende obbligatorio il GPP nel 100% degli appalti di beni, servizi e opere che consumano energia (illuminazione pubblica, servizi energetici, acquisto prodotti elettrici ed elettronici, edilizia) e nel 50% degli appalti per tutte le altre categorie di attività economiche, edilizia e manutenzione stradale compresa; il testo prevede inoltre sgravi e agevolazioni per tutti quei soggetti che adottano strumenti quali l’EMAS, l’Ecolabel, la Carbon Footprint, i Sistemi per la Gestione Razionale dell’Energia.
Inoltre da pochi mesi è entrato in vigore il D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 in attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE “sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” che integra pienamente il GPP.
Le aziende che partecipano a bandi di gara pubblici sono dunque chiamate a rispettare i Criteri Ambientali Minimi del Ministero dell’Ambiente nelle loro offerte tecniche, anche riqualificando le loro catene di forniture per poter garantire il rispetto delle nuove norme.
Attualmente, però, tra le undici categorie di prodotto (arredi, edilizia con strade, costruzioni e ristrutturazioni di edifici, gestione dei rifiuti, servizi urbani e territoriali, servizi energetici, elettronica, prodotti tessili e calzature, cancelleria, ristorazione, gestione degli edifici, trasporti) per i quali si sono definiti dei CAM non sono però previste, nonostante la loro rilevanza economica, le attività culturali, che vengono svolte direttamente o finanziate dai soggetti pubblici.
Il progetto vuole diffondere le Buone Pratiche di adozione di Criteri Ambientali Minimi nel settore delle attività culturali.

IL GREENING DELLE ATTIVITA’ CULTURALI

Le attività culturali – dalla fase di produzione a quella di consumo – coinvolgono – in qualità di fornitori (le imprese creative), di committenti (le amministrazioni pubbliche o le istituzioni culturali pubbliche) e di fruitori (gli utenti) - milioni di soggetti, che contribuiscono, alla crescita integrata e sostenibile del territorio.

La crescita dell’economia, la qualità della vita urbana e territoriale, il benessere delle comunità residenti appaiono sempre più connessi con il sistema culturale e con la sua capacità di attivare, rafforzare e consolidare relazioni e sinergie con le attività produttive, commerciali e sociali nel proprio territorio.
Le attività culturali sono inoltre un fondamentale strumento di cambiamento degli stili di consumo e di produzione delle odierne società.
Nell’ambito del framework proposto, nel 2009, dall’UNESCO (The 2009 Unesco Framework for Cultural Statistic) per la classificazione delle attività culturali, si individua, all’interno del macrodominio Cultural Domains (l’altro è il Related Domains) , l’area Spettacolo e celebration - ovvero Arti dello spettacolo, Musica, Festival, Fiere e sagre – e le Fiere del libro per l’area Libri e Stampa, come quella più significativa nell’ambito degli appalti pubblici e della concessione di contributi da parte delle amministrazioni pubbliche.
Eppure nel settore delle attività culturali non esistono ancora né dei Criteri Comuni Europei né, in Italia, dei Criteri Ambientali Minimi a cui fare riferimento per promuovere il Green Public Procurement nell’ambito delle attività culturali.
Al contrario esistono diverse esperienze, che possono essere standardizzate e diffuse, su Criteri Ambientali Minimi e Bandi Verdi nel settore delle attività culturali.

LE FASI DEL PROGETTO

A: AZIONI PRELIMINARI

AZIONE A.1. DEFINIZIONE DEL CAMPO DI INTERVENTO DELLE ATTIVITÀ CULTURALI

  • Sub Azione A.1.1. Definire i settori per i quali si stabiliscono dei criteri ambientali (Fiere del Cinema, Rassegne cinematografiche, Rassegne musicali, Fiere del Libro, Sagre, etc)
  • Sub Azione A.1.2. Definizione delle fasi del ciclo di vita (produzione, diffusione, esibizione, fruizione)
  • Sub Azione A.1.3. Definizione, individuazione e condivisione tra stakeholders (operatori culturali, imprese culturali, stazioni appaltanti pubbliche, volontari, cittadini)

B: AZIONI PRINCIPALI

AZIONE B.1 CONSULTAZIONE, COLLABORAZIONE E CONFRONTO CON STAKEHOLDERS E FORNITORI PER LA RIDUZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI

  • Sub Azione B.1.1. Consultazione con il mercato
  • Sub Azione B.1.1. Organizzazione di “tavoli di filiera” partecipata per la definizione dei criteri ambientali

AZIONE A.1. DEFINIZIONE DEL CAMPO DI INTERVENTO DELLE ATTIVITÀ CULTURALI

  • Sub Azione B.2.1. Definizione dei criteri ambientali minimi negli appalti pubblici relativi ad eventi culturali
    • Elaborazione dei criteri
    • Elaborazione dei bandi verdi tipo
  • Sub Azione B.2.2. Definizione dei criteri ambientali minimi nella concessione di contributi pubblici per le attività culturali
    • Elaborazione delle clausole ambientali per i regolamenti
    • Elaborazioni dei regolamenti verdi tipo
  • Sub Azione B.2.3 Individuazione delle modalità di verifica del possesso dei requisiti ambientali
  • Sub Azione B.2.4. Linee guida per i soggetti coinvolti nelle attività culturali (si tratta di un vademecum per le verifiche del possesso dei requisiti ambientali rivolte agli operatori affinché riescano a gestire la manifestazione in maniera adeguata)

AZIONE B.3 FORMAZIONE RIVOLTA AGLI AMMINISTRATORI E AI FUNZIONARI DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI COINVOLTI NEL SETTORE CULTURALE

  • Sub Azione B.3.1 Formazione

AZIONE B.4 PUBBLICAZIONE DI BANDI VERDI E REGOLAMENTI

  • Sub Azione B.4.1. Pubblicazione di bandi di gara verdi (gare d’appalto) che adottano i criteri ambientali minimi (green tender) e regolamenti con criteri ambientali nella concessione dei contributi (bandi – i criteri verdi stanno nei requisiti, spese ammissibili, priorità)

AZIONE B.5 VALUTAZIONE DEI COSTI E BENEFICI DEGLI ACQUISTI VERDI NEL CAMPO DELLE ATTIVITÀ CULTURALI

  • Sub Azione B.5.1 Monitoraggio costi e benefici bandi e regolamenti pubblicati
  • Sub Azione B.5.2 Valutazione costi e benefici bandi e regolamenti pubblicati

C: MONITORAGGIO DELL'IMPATTO DEL PROGETTO

AZIONE C.1. MONITORAGGIO DELL’IMPATTO DEL PROGETTO

AZIONE C.2: MONITORAGGIO E MISURAZIONE DEGLI INDICATORI DI PERFORMANCE

D: COMUNICAZIONE E DIFFUSIONE

AZIONE D.1. COMUNICAZIONE E DIFFUSIONE DEL PROGETTO

  • Sub Azione D.1.1. attività di disseminazione (Layman report, website, logo, etc.)
  • Sub Azione D.1.2. Networking con altri Progetti LIFE (Sub Azione obbligatoria)
  • Sub Azione D.1.3 Replicabilità
    • Premio per le attività culturali verdi (1 edizione Forum Compraverde)
    • Convegni e seminari

E: PROJECT MANAGEMENT E MONITORAGGIO DEL PROGRESSO

AZIONE E1: GESTIONE COMPLESSIVA DEL PROGETTO

  • Sub Azione E.1.1. Project management da parte dell'Ente capofila del progetto (obbligatoria)
  • Sub Azione E.1.2. Coordinamento generale del progetto
  • Sub Azione E.1.3. Piano After-Life (obbligatoria)

AZIONE E2: MONITORAGGIO DEL PROGRESSO DEL PROGETTO E CONTROLLO QUALITÀ

  • Sub Azione E.2.1. Monitoraggio dell’avanzamento del progetto
  • Sub Azione E.2.2. Controllo qualità